Scheda n. 9728

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1700

Titolo

Quanto cor mio ohimè

Presentazione

Partitura

Fa parte di

Redazione

Copia

Descrizione fisica

1 Partitura (p. 186-187) ; 105x235 mm

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (canzonetta, fa maggiore, c)
S, Quanto cor mio
1.2: (canzonetta, fa maggiore, c)
S, Che ritardi che aspetti
1.3: (canzonetta, fa maggiore, c)
S, Fatto non più tormento
1.4: (canzonetta, fa maggiore, c)
S, Già l’alma innamorata

Trascrizione del testo poetico

Quanto cor mio
Ohimè bramar mi fai
Quel dolce bacio che promesso m’hai.
Crudel non vedi ch’io
Come falda di neve appress’al foco
Mi distempro e dileguo a poco a poco.

Che ritardi che aspetti
Ch’import’a te mia vita
Hoggi più che doman’ donarmi aita.
Né tardar i diletti
Ch’ha l’alma d’amor né più s’invoglia
Accrescendo il desio cresce la doglia.

Fatto non più tormento
Non più s’affanni il core
Fatto scopo allo stral esca all’ardore
Lascia ch’a mio talento
Hoggi su quei rubini al mondo soli
Fortunato holocausto il cor imoli.

Già l’alma innamorata
Dal cor al labbro uscita
A sugerla col bacio hor hor t’invita
Ma che più tardi ingrata
Che non mi porgi quel rubin fatale
Con un bacio vital morte immortale.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-IE - Jesi - Biblioteca Comunale
fondo Pianetti
collocazione Plan.mss.415.79

Scheda a cura di Gabriele Moroni
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