Scheda n. 7366

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1720

Titolo

Cantata del Sig: Fran:co Gasparini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Gasparini, Francesco (1661-1727)

Fa parte di

Cantate da camera (n. 7362/2)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1690 - 1720]

Descrizione fisica

P. 13-19

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, )
Sprezzato e vilipeso
2.1: (aria, mi maggiore, c)
Lasciar d'amar conviene
3.1: (recitativo, )
Ma che miro oh portento
4.1: (aria, fa♯ minore, 3/8)
È pena ogn'ora l'esser amante

Trascrizione del testo poetico

Sprezzato e vilipeso
Da una cruda beltade Amor bambino
Con flebili lamenti
Piangea senz’aver posa a suoi tormenti
Amarilli l’intese
E per chetare il pargoletto infante
Tosto in seno l’accolse
Ma lo strinse sì forte
Che nell’istesso istante
Al misero amorin diede la morte.
Or dimmi amante core
Dimmi che più t’avanza
Se in seno ad Amarilli è morto amore?

Lasciar d’amar conviene
O sventurato cor
Se in seno del tuo bene amore è morto
Perduta hai la speranza
Ed altro non t’avanza
Che sospirare ognor senza conforto.

Ma che miro oh portento:
Già del rogo amoroso
Che acceso al morto amore
Amarilli nel petto
Qual novella Fenice
Nasce un altro amoretto
Che con più fausta sorte
Sortisca il suo natal dall’altrui morte.
Ma veggo ch’anche in cuna
Egl’è spietato, è fiero
Ahi nemica fortuna,
E qual tormento io provo
O muoia il primo amore o nasca il nuovo.

È pena ogn’ora
L’esser amante
O nasca o mora
Amor nel seno
D’una beltà.
Lo sa per prova
L’afflitto core
Che mai non trova
Fine il dolore
E ogn’or sospira
la libertà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 611.2

Scheda a cura di Giulio Minniti
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