Scheda n. 6538

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1650-1690

Titolo

Del s.r D. Horatio Ant. Faggilla

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Fagilla Orazio Antonio (fine XVII secolo)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1650-1690]

Descrizione fisica

C. 23-29v

Filigrana

Non rilevata

Note

In 8.1 il Refrain è variato. Anche se il copista ha scritto sempre Filomene si tratta di un errore in quanto il contenuto riguarda chiaramente la vicenda mitologica delle sorelle Filomela e Procne.

Titolo uniforme

Filomene soavi. Cantata

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, sol minore, 3)
Filomene soavi augelletti canori
2.1: (aria, sol minore, c)
Tolse a voi Tereo crudele
3.1: (arioso, 3)
Misero che farò Se lo mio stato è tal
4.1: (refrain, c-3)
Voi dunque s’al mio mal pietade havete
5.1: (arioso, c)
Chi mai sentì dolor
6.1: (refrain, c)
Voi dunque s’al mio mal pietade havete
7.1: (arioso, c)
Al vento de sospiri
8.1: (refrain, c)
Voi dunque alle mie pene
9.1: (arioso, c-3)
Hor qual spero meschin a miei dolori
10.1: (refrain, c)
Voi dunque alle mie pene

Trascrizione del testo poetico

Filomene soavi
Augelletti canori o voi che sete
Delle selve ad ogn’hor sirene alate
Udite le mie pene e per pietade
Filomene piangete.

Tolse a voi Tereo crudele
Pria l’honor poscia le lingue
Ma da voi pur si distingue
L’empia historia in su le tele
E per far noto a Progne i gest’infami
Son possent’orator vostri ricami.
Tolse a me l’arciero ignudo
Da le viscere il mio core
Ma ch’io dica il mio dolore
Già non vuol quel nume crudo
E bench’ogn’or l’esprima in voci in carta
È muta ogni favella è vana ogn’arte.

Misero che farò
Se lo mio stato è tal
Ch’Amor che m’impiagò
Vuol che taccia il mio mal.

Voi dunque s’al mio mal pietade havete
Filomene piangete.

Chi mai sentì dolor
Del mio duol più crudel
Il seno è tutto ardor
La bocca è tutto gel.
Voi dunque…

Al vento de sospiri
Sento nel petto ingigantir l’ardore
Al suon de miei martiri
Cieco non sol ma si fa sordo Amore.

Voi dunque alle mie pene
Piangete o Filomene.

Hor qual spero meschin a miei dolori
A le mie pene aiuto
Se ci ha fatt’il destino
Donna sorda Amor cieco amante muto.

Voi dunque alle mie pene
Piangete o Filomene.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 50 olim 33.5.38 deinde Arie 63.4

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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