Record number 424
Bibliographic level | Constituent unit |
Document type | Handwritten music |
Date | Uncertain date, 1700-1740 |
Composer | Cesarini, Carlo Francesco (c1665- dopo il 2.9.1741) |
Lyricist | Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale) |
Copyist | Ginelli, Alessandro |
Title | Musica del C. Cesarini Parole dell’Emo Pamphilj | Musical presentation | Not applicable |
Publication | [Roma : copia, 1700-1740] |
Physical description | 10 c. (79r-88v) ; 205x270 mm. Watermark: Giglio inscritto in un cerchio doppio. |
Notes | Tit. dall’intitolazione a c. 79r; c. 88v vuota; la cantata è costituita da 2 fascicoli di 4 c. più un bifoglio, numerati da mano coeva (in alto a sinistra a c. 83r è scritto "2", a c. 87r "3"); cartulazione coeva: 77-86 |
Uniform title | Fetonte, e non ti basta. Cantata |
Medium of performance | 1V,1str: S,bc |
Bibliographic repertories | URFM SBN: MSM0045917 ![]() RISM A II: 850010526 ![]() Sciommeri 2009-2010: n. 17 |
Bibliography | Sciommeri 2014 |
Analytical description | 1.1: (Recitativo, c) S: Fetonte, e non ti basta %C-1$bBE@c 8-''D'BB''FDD/-'B''D'B''FF-6FF/ 2.1: Distinta è come sta (Aria, si bem. maggiore, 6/8) S: Suole il padre con saggio consiglio 3.1: (Recitativo, c) S: Tu giovinetto in su l’april degl’anni 4.1: (Aria, mi bem. maggiore, c) S: Se per l’onda d’Acheronte 5.1: (Recitativo, c) S: Dissi il sol ma Fetonte 6.1: Distinto (Aria, si bem. maggiore, c/) S: Fa l’amore un lieve danno |
Is part of | Cantate e composizioni strumentali (record n. 350) |
Poetical text transcription | Fetonte, e non ti basta Esser figlio del sol, se ancor non provi Che sei figlio del sol col tuo periglio? E d’un funesto dono Vorrai ch’io sia l’autore? Conosci al mio timore Conosci ch’io son padre e che sei figlio. Suole il padre con saggio consiglio Dare al figlio La corona che stanco posò. Sono padre, sei figlio, ma il sole Vita e luce di quest’ampia mole, L’aureo serto posar mai non può. Tu giovinetto in su l’april degl’anni Vedi il ben che t’appare e non gl’affanni, E in quegli eterni chiostri Vagheggi l’oro e non distingui i mostri. Difficile è del ciel la bella cura, Un sol raggio misura I brevi e lunghi giorni, Le chiare e oscure notti. E vuol gran legge al fren de miei destrieri Contrario moto e tortuosa via Non è la pena mia Invidia o gelosia, temo il tuo danno, Siegui il consiglio mio, lascia l’inganno! Se per l’onda d’Acheronte Io giurai, hor tu fai Temerario il giuramento. Lascia pur nella mia fronte Questi rai se orneranno Le tue chiome Diverrai favola e nome, Con tuo schermo e mio tormento. Dissi il sol ma Fetonte, Fermo nel suo desio piegò al fine Del padre il core amante, Padre, più che regnante. Fa l’amore un lieve danno, Se l’inganno In pensier privato sta. Quando cade in reggia sorte È la morte Dell’altrui felicità. | ![]() | Country | Italy | Language | Italian |
Shelfmark | I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense Collection Baini - Ms. 2248 (9) |
Record by Giacomo Sciommeri