Scheda n. 238

Pastorello il passo arresta
Che la strada non è questa
Per andare alla capanna
Quel garzone lusinghiero
Ti fa perdere il sentiero,
E’ una scorta che t’inganna.

Dell’utile consiglio
Che la ninfa gli diede
Il pastorel si rise,
E con libero piede
Presso all’infido a camminar si mise.
Al fin girando i passi
Tra spine, tronchi e sassi,
Senza poter mai ritrovar l’uscita,
Sospirava gridando: aita, aita.
Corse la ninfa allora
E dal rio laberinto il trasse fuora:
Poi rivolgendo i lumi
A lui, che si pentì,
Che sprezzata l’avea, parlò così.
Mai del tuo traditore
Più non seguire il pie’ ma segui il mio,
Che il senso è quello, e la raggion son io.

Di me ti fida
Non son tiranna
Per verdi sponde
Tra fiori e fronde
Alla capanna
Ti condurrò:
Colla mia guida
Senza temere
Si può godere
E amar si può!