Scheda n. 1391

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1706

Titolo

11 Agosto 1706. Pazzia / del Sig: Aless:o Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)
possessore: Colonna, Carlo (1665-1739; cardinale)

Fa parte di

Pubblicazione

Roma : copia di Antonio Gioseppe Angelini, 1706

Filigrana

Non rilevata

Note

La cantata è stata copiata per il Cardinale Carlo Colonna come viene evidenziato dal suo stemma nella vignetta di titolo del manoscritto.

Titolo uniforme

Farfalla che s'aggira. Cantata, Pazzia

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Hanley 1963: n. 256 p. 225

Descrizione analitica

1.1: Spiritoso(aria, fa♯ minore, c)
S, Farfalla, che s'aggira
%C-1$xFC@c =3/'8-8F{''6C'B''C'B}''8C'8F4-/2-/8-''8C{''6FxEFE}8F{'6FxG}{'AB}{''C'xG}/
2.1: (recitativo, re maggiore, c)
Tutto acceso à quei rai
3.1: Andante(aria, sol minore, 3/8)
Quando saggio un pensiero lo sgrida
4.1: (recitativo, mi♭ maggiore, c)
Pur langue tra le pene e trà martiri
5.1: Andante(aria, do minore, c/)
Bramo, che le ferite
6.1: (recitativo, fa maggiore, c)
Cosi infelice questo cor favella

Trascrizione del testo poetico

Farfalla, che s’aggira
Intorno à chiara face,
Vi perde con le piume
Al fin la vita ancor.
Cosi il mio cor delira,
Che struggersi gli piace
Di due pupille al lume
Ad’ onta del dolor.

Tutto acceso à quei rai
Già di morir non cura.
E per maggior sventura
Cieco senza ragion, senza consiglio,
Ama l’inciampo suo, corre al periglio.

Quando saggio un pensiero lo sgrida,
Ei lo scaccia e l’accusa di stolto.
E seguendo una scorta, che infida
Cade avvinto trà lacci d’un volto.

Pur langue tra le pene e trà martiri
Si distrugge in sospiri
Ma’ folle ed’insensato all’ora esclama:
O dolce servitù, care mie pene
E voi dell’Amor mio belle catene,
Nodi aggiungete,
Che il gioir nel penar più m’accrescete.

Bramo, che le ferite
In questo sen m’aprite,
Care pupille si d’amor facelle / quadrelle.
Io sempre v’amerò,
Per voi morir saprò
Contento ognor cosi, mie luci belle.

Cosi infelice questo cor favella,
Acceso ai rai di due pupille infide
E trà i laci e le pene ei scherza e ride,
Mà l’afflitta alma mia
Per si strana follia
Cercando di fuggir dal core insano
Tenta la fuga, ma la tenta invano.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-HVs - Hannover - Stadtbibliothek, Musikbibliothek
collocazione Kestner 73.1

Scheda a cura di Berthold Over
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