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E’ costume del mio sguardo
Se le stelle ho ne' lumi
Rido vedendo piangere
Il mio volto real non è servile
La gelosia è barbara
Ho sguardi per ferir non per ferirmi
Che mi preghi pur chi vole
Poetical text transcription
E’ costume del mio sguardo
Il vibrar saette e fuoco
Ma non ardo benché accendo
E mi prendo
L’altrui pena per un gioco.
Se le stelle ho ne’ lumi
Posso influir ma non patire amore.
Che saria fuor del naturale instinto
Se il vincitor si dichiarasse vinto.
Rido vedendo piangere
Chi sospira per me
Non può frangere il mio sprezzo
Gratia vezzo leggiadria
Bizzarria promessa o fe’.
Il mio volto real non è servile
E se leggiadro aprile
M’infiorisce le gote
Non voglio ne l’inferno
Amando altrui provar geloso verno.
La gelosia è barbara
Né può core amoroso
Non esser geloso
No non voglio amar.
Non si crede la fede
L’affetto par dispetto
Tutto fa dubitar.
Ho sguardi per ferir non per ferirmi
E quel rossor che il labbro
Mi tinge di cinabro e mostra il volto
Opra del cielo [cieco] dio
E’ sangue degl’amanti e non è mio.
Che mi preghi pur chi vole
Meco non rieda sperar.
Se vedrò spirar morire
Non saprò che vorrà dire
Non mi curo d’imparar.
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Shelfmark
shelfmark Mus.ms. 30212.5
Record by Teresa M. Gialdroni