Record num. 8016

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Handwritten music

Date

Uncertain date, 1660-1680

Title

Cantata del S. Pier Simon Augustin

Music format

Full score

Linked names

composer: Agostini, Pietro Simone (ca. 1635-1680)
copyist: Chiusi, Antonio

Is part of

13 cantate da camera (record n. 8015.2)

Publication

[Roma : copia di Antonio Chiusi, 1660-1680]

Physical description

1 partitura (c. 15r-34v)

Watermark

Not recorded

Notes

Tit. dall’intitolazione; cartulazione moderna; vuota la c. 34v; prima di 2.1, 4.1 e 6.1 è scritto "Aria"; prima di 7.1 "Ricitativo" [sic]; per il copista v. Bibliografia

Uniform title

Scoring

Soprano e continuo

Bibliographic repertories

Bibliography

Analytical description

1.1: (recitativo-arioso, c)
Oh Clorinda, Clorinda, e come puoi
2.1: (aria, la minore, c)
Non so come l’alma mia
3.1: (recitativo-arioso, c)
Ben conobbi il mio mal ma il fato rio
4.1: (aria, fa maggiore, c)
Mi parto e men fuggo
5.1: (recitativo-arioso, c)
In sì lontano lito
6.1: (aria, do maggiore, 6/8)
Godi intanto il tuo tesoro
7.1: (recitativo-arioso, c)
Rendirai dunque i miei sospiri e insieme

Poetical text transcription

Oh Clorinda, Clorinda, e come puoi
Affliger questo petto
Render a un cor fedel merce di doglie
Ah che tosto compresi i sensi tuoi
S’in un picciol momento
Parte fai d’un sol core a cento a cento.

Non so come l’alma mia
Più respiri in questo seno
S’alimento gli è il veleno
D’un’eterna gelosia.
Perch’amor se ferì il core
Non bendò quest’occhi miei
Così scorger non potrei
I miei torti el mio dolore.

Ben conobbi il mio mal ma il fato rio
Che non si stanca mai di tormentarmi
Vuole ch’io segua un vento e un van desio
Schiverò gli tuoi sguardi
M’involerò al tuo aspetto
Che fermezza non regna in quel tuo petto.

Mi parto e men fuggo
E più non mi struggo
Per finta beltà
Non vuol più il mio core
Soffrire il rigore
Dell’infedeltà.

In sì lontano lito
Volgerò il piè che mai di te mi giunga
Novella alcuna e mi sarà gradito
L’andar vagando in solitarie arene
Purché non scorga i torti e le mie pene.

Godi intanto il tuo tesoro
Ch’io non turbo il tuo gioire
Ma l’mio duolo el mio martoro
Non sperar più di schernire.
Di te fors’un più bel sole
Manderà tosto in esiglio
Dal dolente e mesto ciglio
Ogni tenebra di duol.

Rendirai dunque i miei sospiri e insieme
Rendimi l’alma el core
Ch’io vendetta si chieggio non amore
A Dio cruda infedel dolce cor mio
Folle che dissi ohimè crudele a Dio.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
collection Baini
shelfmark Ms. 2471.2

Record by Manuel Carassai e Chiara Brunetti
Last modified: