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Poetical text transcription
Dai gelati confin d’artico inverno
Carco di nevi un legno Orsola move,
Per ammorzar con disusate prove
G’incendii a Pluto e annichilar l’inferno.
Onde dubbio (cred’io) di sue ruine
L’arbitro giù de le penose genti,
Armò congiura rea d’Austri frementi
A dileguar quelle temute brine.
Ah mal cauto fellon, rilieva poco,
Che strugga tu gl’immaculati albori,
Forse che porteran guerre maggiori,
Sciolte in tepide pioggie, al tuo gran foco.
Su bella Duce su, la nave spalma
E beva aure seconde il destro lino,
Che cangerassi il tuo felice pino
Ratto in cipresso e poscia eterno in palma.
Vedi, che trarre a sé da mare immondo
Le tue pruine intatte ardono i Cieli,
Per piover poi su l’anime fedeli
Casti diluvii e rinovarne il mondo.
Tu poi seguace il Ciel del Sacro Agnello,
Mendicar bianca stola uopo non hai;
Che troppo da per te ricca ten vai
De’ tuoi candori e del nival drappello.
Anzi custode del divin tesauro
T’eleggerà lassù l’eterno Figlio,
Perché dispensi al latteo stuolo il giglio
E al sanguinoso il sempiterno lauro.
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shelfmark 204.3.B.12.50
Record by Nadia Amendola