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Watermark
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Uniform title
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Poetical text transcription
O che sempre mi scordi
De nulla ch’io sono?
Tanti avvisi concordi
Di moli cadenti
Di regni già spenti
Bastanti non sono
A risvegliar gl’orecchi miei sì sordi?
O che sempre mi scordi.
Ogni dì turba d’ancisi
Il mio fin mi rappresenta
E quest’alma ai risi avvezza
Non rammenta
Ma disprezza
E gl’inferni e i paradisi.
Lieto ciglio
Col periglio,
Destra sorte
Con la morte
Io non so come s’accordi
O che sempre mi scordi?
Ah so ben io perché
In mirar stragi cotante
Pur festante
Se ne stia l’alma infelice
Perché?
Perché dice
Questo mai non tocca a me.
O misero mortale
Se vedi d’ogn’intorno
Regnar caducità morte e feretro
Deh come ti prometti
In sì publico pianto
Privata eternità di riso e canto?
O quanto son le tue promesse insane?
Hoggi puoi dir che sei ma non dimane?
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Shelfmark
shelfmark 204.3.B.12.44
Record by Nadia Amendola