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[D']un'erma spiaggia in solitario lido
Se 'n già per l'onde errante
Ver me rivolta la volubil dea
«Mal'accorto chi non sa
Se di Marte il campo fiero
Mal'accorto chi non sa
Se d'amor per l'ampio mare
Mal'accorto chi non sa
All'amante dubbioso
Poetical text transcription
[D]’un’erma spiaggia in solitario lido
Fuggendo dalle genti
D’amor non già, che di venirmi al fianco
Non mai si vide stanco,
Tra dolente e pensoso un dì m’assido.
E mentre al mar, a i venti
Rassegno le mie pene ad una ad una
M’apparve la Fortuna.
Se ‘n gìa per l’onde errante
La bella navigante.
Una pianta sospesa e l’altra immota
Tenea sovra la ruota
Che del bel peso insuperbita e carca
Servìa l’audace barca.
Le treccie all’aura sparte
Eran l’aurata vela, e l’auree sarte.
Ver me rivolta la volubil dea
Frenò al suo legno il corso, e sciolta intanto
Sonora voce al canto
In dolce melodia così dicea.
«Mal’accorto chi non sa
Che quant’è sotto la luna
Tutto è Fortuna.
Se di Marte il campo fiero
Di seguir t’infiamma il petto,
E di gloria hai sol diletto
Del trionfo al carro altiero
La mia ruota in giro va.
Mal’accorto chi non sa
Che quant’è sotto la luna
Tutto è Fortuna.
Se d’amor per l’ampio mare
Di varcar prende consiglio,
E portar sereno il ciglio
Ben spalmato al navigare,
La mia ruota il legno dà.
Mal’accorto chi non sa
Che quant’è sotto la luna
Tutto è Fortuna».
All’amante dubbioso
su l’arenoso lido
co ‘l suo cantar infido
all’hor disse così
la Fortuna, e poi sparì.
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shelfmark Cass. 23.10
Record by Alice Sbrilli