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Pastorelle che piangete
Empio rigor di troppo ingrata sorte
Sorge la speme
Poetical text transcription
Pastorelle che piangete
So ben io che meste siete
Perché Irene vi lasciò.
Perché in voi più non risplende
Quel bel lume che m’accende
Ancor io piangendo vò.
Empio rigor di troppo ingrata sorte
A noi tolse la bella
Leggiadra pastorella.
Ogni ninfa lasciando, ogni Pastore,
Vinto da rio dolore
Membrando il lieto suo vezzoso aspetto,
Il bel dolce costume
E più de leggiadr’occhi il vivo lume.
Oh selve, oh rive, oh solitari monti,
Oh sassi, oh fiumi, oh fonti,
Quanto siete or ben più di noi felici
Se tra vostre pendici
Mirar potete la gentil sembianza
E il vieta a noi sì dura lontananza.
Sorge la speme
Fra tante pene
E ancor che finga
Pur mi lusinga
Che tornerà.
In quel momento
Un bel contento
Mi giunge all’alma
Che dolce calma
Mostrando va.
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shelfmark 12393.2
Record by Giuseppe Migliore