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Poetical text transcription
Sdegno campione altero,
Del cieco Dio trionfatore invitto,
Giacché dall’ira tua cadde trafitto
Quell’arcier, che si vanta aver l’impero
D’ogni core e d’ogn’alma,
Inalza al ciel vittoriosa palma;
E già che debellasti
Coll’armi del disprezzo il suo rigore,
Fò Campidoglio a le tue glorie il core.
Non più si dan vanto
Ingrate pupille
Col barbaro incanto
Di maghe faville
Far’ardere il core;
Lo sdegno estinse ogni amoroso ardore.
Ai rai d’un sembiante
Or più non avampo,
E ‘l Nume volante,
Quel rapido lampo,
Da l’alma sparì;
La ragion, che fu cieca i lumi aprì.
In un petto oltraggiato
Da due luci in amor false e bugiarde,
Mentre alfin di giust’ira avampa e arde,
Quanto val, quanto può sdegno adirato!
Opposta al suo valore
La possanza d’amore
Sembra gioco e trastullo;
Sdegno è adulto campione e amor fanciullo;
Quindi in un cor tradito,
All’or, che a l’onte altrui cauto s’invola,
Una favilla sola
Di sdegno inferocito
Ha più forza e vigore,
Che quante fiamme ha nel suo regno amore.
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shelfmark ARCA VII 24.33
Record by Nadia Amendola