Record num. 6237

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Handwritten music

Date

Uncertain date, 1700-1730

Title

Amore e / Alessandro Scarlatti

Music format

Full score

Linked names

dubious author: Mancini, Francesco (1672–1737)

Is part of

CANTAT / DI DIVE /AUTOR (record n. 6219.5)

Publication

[S.l. : copia, 1700-1730]

Physical description

PP. 48-61

Watermark

Not recorded

Notes

La scritta «Alessandro Scarlatti» è di mano diversa. La testata del frontespizio a p. 48 è parzialmente corrotta a causa della rifilatura. L’attribuzione a Francesco Mancini si deve al Prof. Roberto Pagano. Per l’appellativo "Amore e Gelosia" cfr. Rostirolla-Scarlatti p.478 e Hanley pp.467-468. La cantata è presente nel «Catalogo nazionale dei manoscritti musicali redatti fino al 1900» presso l’Ufficio Ricerca Fondi Musicali (URFM) sotto il nome di Alessandro Scarlatti. Copista A.

Uniform title

Spesso suol l'alma mia. Cantata, Amore e Gelosia

Scoring

Soprano e continuo

Bibliographic repertories

Wright 1975: p. 429, n.29x
Hanley 1963: pp. 467-468, n.685
Maccavino 1990: pp. 59-60
Rostirolla 1972: p. 478

Analytical description

1.1: (recitativo, c)
S, Spesso suol l'alma mia
%C-1$xFC@c 4-‘8BF’’4D8DC/’xAA-AAxA6xGF/
2.1: (aria, si minore, c 3/8)
S, In doppio tormento
3.1: (recitativo, c)
S, Se talor io rimiro
4.1: (aria, c)
S, Gelosa è l'alma mia
5.1: (recitativo, c)
S, Così tra giaccio e fuoco
6.1: (aria, c 12/8)
S, Cieco Dio se giusto sei

Poetical text transcription

Spesso suol l’alma mia,
Da rio [do]lore oppressa,
Sospirar per amore;
E gelosa ed amante,
Per occulta magia
Spesso sospira ancor per gelosia.

In doppio tormento
Quest’alma languisce,
Amante gelosa
Di vaga beltà.
Nel fuoco e nel gelo
Costante delira
E sempre sospira
Chi pene gli dà.

Se talor io rimiro
Dell’amato mio bene i vaghi lumi,
L’istesse mie pupille,
Nel comune gioir di quel tesoro,
Fatte gelose ancor s’odïan loro.

Gelosa è l’alma mia
E le pupille ancor;
Gelosi i miei pensieri
Ed ho geloso il cor.

Così tra giaccio[!] e fuoco
Arde il cor, l’alma gela
Che possibile non fia
Chil pensier, gl’occhi stessi, il core e l’alma
In sì grave martire
Possan pace trovar senza morire.

Cieco dio, se giusto sei
Fa’ che cieco rest’anch’io,
O senza core almen.
Perché cieco non vedrei
Lieto starsi l’Idol mio,
Stretto stretto ad altro sen.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

I-PLcon - Palermo - Biblioteca del Conservatorio di Musica "Vincenzo Bellini"
collection Pisani
shelfmark Arm. I Pis. 5.5

Record by Sebastiano D’Ippolito Tamburo
Last modified: