Record num. 4504

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Handwritten music

Date

Uncertain date, 1690-1700

Title

Melani [Non ho sì vile il ciglio]

Music format

Full score

Linked names

composer: Melani, Alessandro (1639-1703)
owner: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)
copyist: Pertica, Giovanni (fine XVII-inizio XVIII sec.)

Is part of

[18 cantate e 2 arie] (record n. 4487.17)

Redazione

Roma : copia, (1690-1700)

Physical description

C. 120-125v (olim c. 127-132v)

Watermark

Not recorded

Uniform title

Scoring

Soprano e continuo

Bibliographic repertories

Analytical description

1.1: (recitativo-arioso, re minore, c)
Non ho sì vile il ciglio
2.1: (aria, re minore, c 3/8)
Se dispiega romito usignolo
2.2: (aria, re minore, c 3/8)
Se palesa gl'impuri martiri
3.1: (recitativo, c)
Già viddi, anime grandi
4.1: (aria, do maggiore, c)
Ma se m'apre l'amica mia clio
4.2: (aria, do maggiore, c)
Fosca nube, che incauta presume
5.1: (recitativo, re minore, c)
Io sostengo non lodo

Poetical text transcription

Non ho sì vile il ciglio,
Che di tetto superbo
Minor si creda al balenar dell’oro.
Vivo in romito esiglio,
Ove bella innocenza è mio tesoro.
Ne altra frode vi miro,
Che del senso ribelle
Qual hor ritorna il contumace affanno
A me stesso infedel servo d’inganno.

Se dispiega romito usignolo
Dolce canto a gl’inviti d’un rio,
Mentre sfoga l’interno suo duolo,
Quell’affanno innocente è un inno a Dio.

Se palesa gl’impuri martiri
Folle amante a un instabile oggetto,
Quei, che sparge dal misero petto,
Son faville d’inferno e non sospiri.

Già viddi, anime grandi,
Che sotto i vostri tetti
Sudano i servi a schiere,
Che mille primavere
Distillate in un vetro. Il verno chiude
Per i vostri piaceri
So, che l’alba il ciel piange,
Che tributario è il Gange,
Che ad ingemmarvi il crin scendan [?] gl’eroi.
Ma so ancor, che fra voi
Lasciva è la bellezza,
È venale l’Amore,
Sono titoli vani
L’innocenza, l’onore.
Vivere in otio vile,
Lacerar l’altrui fama,
Stimar l’altrui virtù
Proprio difetto questo
Di voi, grand’alme, hoggi è l’oggetto.

Ma se m’apre l’amica mia Clio
Il bel varco di vita immortale,
Dell’invidia, a che giova lo strale
Per coprir la mia fama d’oblio.

Fosca nube, che incauta presume
Oscurare del sol gli splendori,
Vede al giro d’instabili orrori,
Che non manca, ma cresce il bel lume.

Io sostengo, non lodo
Di mia debil virtude il pregio humile.
Ma chi mi crede vile,
Sappia, che chi sostiene
D’un invidia crudele
Il morso acerbo, è forte e non superbo.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
shelfmark Sant.Hs.863.17

Record by Berthold Over
Last modified: