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Redazione
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Watermark
Not recorded
Notes
Tit. dall’incipit testuale (c. 115r); num. delle carte coeva (115r-123r); sopra l’incipit è scritto da mano moderna a matita: "1-D-5d"; a c. 123v incipit di Non fu sguardo ma saetta (v. scheda 2467); attribuita a Carapella nel RISM (v. Repertori bibliografici) e su Internet Culturale; per la data v. scheda 2463; per l’identificazione del copista v. scheda 2469; nella desc. analitica 2.1 e 8.1 sono in 6/2, mentre l’originale riporta 3/2.
Uniform title
Scoring
Bibliographic repertories
Analytical description
S, Ti scongiuro col mio pianto
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Poetical text transcription
Ad un fedele amante,
Che per insegna eterna
Teneva nel suo core
Con pennello d’amor,
Per haver maggior vita,
Sopra tela di fé Filli scolpita,
Questa crudele un dì
S’invia un foglio ove dicea così:
Speranza, cor mio,
Non sempre crudeli
Si vuotano i cieli;
Un punto sovente
Fa quieta la mente,
Pago il desio.
Onde letta la cauta
Il costante fedele,
Per sfogar suoi tormenti
Rispose alla crudele in questi accenti:
No non spero cor mio
Perché sì crudeli
S’adirano i cieli?
All’hora sovente
Che fossi tua mente
S’unisce al desio.
Ahi, s’io spero e mi dispero
Ch’il mio cor sta in ardore,
Verso te sta il mio pensiero.
Dimmi in qual fiera scola
Impara chi crudel di tormentare
Così un ch’è fedele,
O qual libro legesti
Che tormentar t’insegna
Col baston di speranza
Chi d’amor e di fé ognuno avanza?
Ti scongiuro col mio pianto
Filli mia, idolo mio
Che mi doni premio tanto
Che s’appaghi il mio desio.
Mio bene, mia vita
Rallegrami tu;
Mia speme gradita
Consolami tu.
Ch’il mio core già si more
Non tardare a consolare
Chi t’adora, chi t’adora.
E se ricusi ciò, tiranna mia,
Una gratia concedi
A questo afflitto core e sia sua sorte
Che da te vita mia riceva morte.
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shelfmark 1-D-5a-o.4
Record by Giacomo Sciommeri