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Not recorded
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S, Che superba a miei sospiri
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Che soggetto a fiera sorte
Ch'il mio cor senz'aver pace
S, Ohimè son pene che più si sentono
Ohimè son pene che ben m'affliggono
Ohimè son pene ch'al vivo giungono
Poetical text transcription
Che superba a miei sospiri
Sempre giri
Empia Filli il guardo fiero
E’ rigor d’alato arciero,
Che costante alle sventure,
Io non cure
Di sanar il sen piagato,
E’ voler d’un core ingrato.
Che soggetto a fiera sorte
Di mia morte
Io non tema il colpo crudo
E’ rigor d’arciero ignudo,
Che di mia costante fede,
Per mercede
Provi ogn’or nuovo cordoglio,
E’ rigor d’un cor di scoglio.
Ch’il mio cor senz’aver pace
Solchi audace
Di tormenti un mare infido,
E’ rigor d’empio Cupido
Che nell’onde più moleste,
Tra tempeste
Di martir resti sommerso,
E’ voler d’un cor perverso.
Ohimè son pene che più si sentono
Perché tormentano, e l’alma el core.
Vive lieto in amor chi fugge amore.
Ohimè son pene che ben m’affliggono
Perché trafiggono, e l’alma el Core.
Vive lieto in Amor chi fugge Amore.
Ohimé sono pene ch’al vivo giungono
Perché mi pungono, e l’alma el core.
Vive lieto in amor chi fugge amore.
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Shelfmark
shelfmark 33.4.12(a).19
Record by Cecilia Montanaro