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Redazione
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Watermark
Not recorded
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Analytical description
Ma so ben che non t'offende
Ma se forse t'offesi
Se fosse del labbro errore
Se poi la mia colpa
Oh se vedessi un giorno
S'io credessi ch'un'anima amante
S'io credessi ch'il fiume
Poetical text transcription
Morirei disperato
Se credessi idol mio d’averti offeso
Vorrei ch’il cor acceso
Si struggesse in faville
Distillate nel pianto
E il tempo della pena
Lacerasse i momenti a poco a poco
Onde poscia contenta
Vedresti naufragar l’acqua nel foco.
Ma so ben che non t’offende
Del cor mio la fedeltà
Dove regna la bellezza
Il servir non si disprezza
Che sarebbe crudeltà.
Crudeltà sarria d’un volto
Non gradire una gran fe’
una fede la più vera/ una fe’ la più sincera
Senza speme di mercè.
Ma se forse t’offesi
Bella perdon ti chieggio
E prego il cieco Dio
Che ti consigli a non volar con l’ire
Castigare un errore
Che non fu mio fu caso e non ardire
Il trascorso del labro
Fu un inciampo d’amore
E fu colpa del labro e non del core.
Se fosse del labro
Errore il piacer
Mi pare crudele
Bastante castigo
D’un labro infelice
Soffrire e tacer.
Se poi la mia colpa
Nascesse dal cor
Mi par gran vendetta
A un core impiagato
Non dar mai speranza
Di tregua al dolor.
Oh se vedessi un giorno
Ai risalti infiammati
quali accorda il mio seno
(quando teme il tuo sdegno)
Parossismi gelati
So che diresti almeno
Che del mio non si dà più fido core
Siccome dalla tua beltà maggiore.
Se io credessi che un’anima amante
Più costante si trova di me
Mi vorrei lacerar questo petto
Ch’adorando bellissimo oggetto
Non racchiude grandissima fe’.
Se io credessi ch’il fiume d’oblio
L’amor mio sommerger potrà
Vorrei farmi due fiumi di pianto
Da serbar con eterno mio vanto
La memoria di gran fedeltà.
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shelfmark 33.4.9.24
Record by Antonio Caroccia