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Sonetto dedicato a Giovanni Battista Peparelli (1628?-1673), padre gesuita dell'Oratorio della SS. Comunione Generale di Roma e direttore spirituale del principe Giovanni Battista Pamphilj (1648-1709); cfr. Giovanni Battista Memmi, Notizie istoriche dell'origine, e progressi dell'Oratorio della SS. Comunione Generale, e degli uomini illustri, che in esso fiorirono, Roma, Stamperia del Bernabò, 1730, passim.
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Bibliography
Poetical text transcription
Celeste araldo, che dal cieco mondo
Sei volto a disgombrare il falso velo;
E de l'huom, che giacea nel pigro gelo,
Riscaldi il cor di varie colpe immondo.
De l'insegna di pace, or porti il pondo,
Sembri al dolce parlar nunzio del cielo.
E sprezzando di morte il crudo telo,
Del cieco oblio tu non paventi il fondo.
Oricalco divino, al cui gran tuono
L'inferno sfidi, e desti l'alme, ond'io
Atterrata risorgo, e a Dio mi dono.
E mentre arida gelo, un pensier pio
Mi parla, e mi dà speme in vivo suono,
Che l'ardente tuo core, accende il mio.
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shelfmark 71.11.A.4.94
Record by Giovanni Tribuzio