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Sonetto dedicato a Domenico Ottomano di San Tomaso (1642-1676) dell'Ordine dei frati predicatori (identificazione inedita); cfr. Ottavio Bulgarini, Vita del padre maestro f. Domenico di S. Tomaso dell'Ordine de' predicatori, detto prima Sultan Osman Ottomano, figlio d'Ibraim imperador de' turchi, Napoli, Michele Luigi Mutio, 1698.
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Poetical text transcription
O grand'operante invitta prole,
Qual fûro al cielo i tuoi nuovi natali
Solenni sì, se da l'ombre fatali
Fissar sapesti i lumi al vero sole.
Sovra l'istabil pian, ove altri suole
Tra rei flutti pescar trofei letali,
Rose cogliesti al cui valore uguali
Scettri, o imperi non la terrea mole.
Cedan le palme a te, ch'ove fortuna
Altrui la tomba diedi in mar profondo,
Di beni eterni a te formò la cuna.
Dunque canti ogni cigno in stil giocondo;
Già splende in sfera l'ottomana luna
Ché se il cielo acquistò, vinse anco il mondo.
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shelfmark 71.11.A.4.85
Record by Giovanni Tribuzio