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Not recorded
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Protagonista della cantata è l'eroe romano Orazio Coclite che evitò il passaggio degli etruschi facendo demolire il ponte Sublicio.
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Bibliography
Analytical description
Per soggiogar la libertà di Roma
Il mio core ardito e forte
Così disse il guerriero e solo espose
Dal crudele e duro assalto
Poetical text transcription
Per soggiogar la libertà di Roma
Con mille schiere armate il re de toschi
Le sue vaste campagne un dì scorrea
E già stringer credea
La vittoria nel pugno e render doma
La reina del mondo. Allor che giunto
Ove il Tebro erge la fronte
Al lui difeso ponte
Trattenne il corso e in un medesmo punto
S’oppose audace solo
Orazio invitto ad un immenso stuolo
Egli rivolto a suoi
Disse: rompete amici
Il ponte alle mie spalle
Il ciel di poi di me de miei nemici
Faccia pur ciò che vuole a me solo basti
Che impugni l’armi e con valor contrasti.
Il mio core ardito e forte
Della morte il volto orrendo
Non paventa e nel disprezzo
Sono avvezzo a trionfar.
Alli lampi di mia spada
Atterrato ed avvilito
Io farò che a terra cada
E che morda queste arene
Chi le viene a calpestar.
Così disse il guerriero e solo espose
Al nemico furor la testa il petto
E quanto e più ristretto
Dall’armi ingiuriose
Più feroce combatte
Né si difende sol ma vince e abbatte.
Da mille colpi offeso
Ma sempre ai colpi illeso
Mostra la faccia minacciosa e altera
E dalla pugna fera
Non si toglie non cessa e non si svia
Fin ch’il ponte non cada e rotto sia.
Dal crudele e duro assalto
Con un salto il vincitore
Dentro il fiume si lanciò
E sprezzando il flutto e l’onda
Su la sponda col valore
La sua patria liberò.
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Shelfmark
shelfmark L. 280/1
Record by Teresa Gialdroni