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Redazione
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Watermark
Not recorded
Notes
Partitura appartenente al repertorio del Monastero di S. Benedetto di Acquaviva delle Fonti dove Maria Irene Festa (1763-1844), zia del compositore, fu attiva come maestra di coro dall’11 agosto 1781 al 16 maggio 1844 (cfr. I-BAas, Notai, Acquaviva, atti del notaio Giovanni Giuseppe Serini, 16 agosto 1781).
Uniform title
Scoring
Bibliographic repertories
Bibliography
Analytical description
Vieni, diletta sposa
Verrò, Signor, verrò
Mio Dio, la pura fiamma
Sarà sempre avventurata
Il dragon d’Averno, invano
Poetical text transcription
Vieni, diletta sposa,
Del ciel la via ti mostrerò serena,
Sgombra d’affanni appena.
E poi dell’opre tue
Eterno guiderdon meco godrai
Quando il tuo puro crine
De’ fior di paradiso
Io stesso cingerò con lieto viso.
Ah, questa voce, usata
Nel silenzio degli affetti miei
In questo alla pietà sagro recinto,
Di soave dolcezze
L’alma colmava il core:
Tutta m’inebria ormai,
Tutta m’inebria il core
Di santo amore.
Verrò, Signor, verrò
Piena di fé, di speme
E il mondo sprezzerò
Quanto son teco insieme.
Mio Dio, la pura fiamma
Che di divino ardore in me tu accendi,
Consumi l’olocausto
De’ terreni pensieri
Ascosi ne’ recessi del cor mio
Che t’offre orror con volto umile e pio.
Sarà sempre avventurata
Sol quell’alma che al Signore
Coi pensier, gli affetti, il core
Voglia pronta a consagrar.
Il dragon d’Averno, invano,
Stenderà l’ingordo artiglio
Ché con Dio nessun periglio
Potrà l’alma paventar.
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shelfmark Ms. 5
Record by Giovanni Tribuzio