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Watermark
Not recorded
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Analytical description
Gia la stagion d'Amore era venuta
Vage rose aprite il seno alla pioggia rugiadosa
Pastorella gentile io le risposi allora
Occhi vezzosi io non mi pento
Poetical text transcription
Già la stagion d’ Amore era venuta
E la mia pastorella
Disse rivolta a me siedi e riposa
La matutina stella
Già sorge in Oriente e sonnacchiosa
L’alba cinta di raggi intorno intorno
Segna le vie del giorno
Scuotano l’ali intanto
L’aurette matutine
Ad irrigare i fiori
Onde Zeffiro a Fille adorna i crine.
z
Vaghe rose aprite il seno
Alla pioggia rugiadosa
Vi promette aura vezzosa
Giorno placido e sereno
Quando poi Pastor vi coglie
Dallo stelo onde sorgete
Vaghe rose nascondete
Il bel seno entro le foglie.
Pastorella gentile io le risposi
Allora i tuoi begli occhi
A noi portano il giorno
Pria della bianca Aurora
E più del vago Aprile
Fanno i begl’occhi verdeggiare intorno
I lieti campi e le fiorite sponde
Vedi le gelid’ onde
Oltre l’usato garulette e chiare
Correre in grembo al mare
E se degl’occhi tuoi senton la forza
I tronchi il Prato e’l rio
Come non sentiralla il petto mio.
Occhi vezzosi
Io non mi pento
Se in voi riposi
Di questo seno
La libertà
forse pietosi
Del mio lamento
Un giorno almeno
Risolverete
D’aver pietà.
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Shelfmark
shelfmark 578.13
Record by Antonio Viri