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Redazione
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Watermark
Not recorded
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Analytical description
Folle core a chi mai guidasti il piede
Miro il faggio e leggo in quello
Vi son più folti fiori
Se langui o fiore
Poetical text transcription
Folle core a chi mai guidasti il piede
In questo loco istesso
Dove a Filli d’appresso
L’aure de suoi respiri io respirai
Qui mi rammento ahi lasso
Che al fulgor de suoi lumi il fior spuntava
E là volgendo il passo
L’erba il fonte ed il rio d’amor parlava
Ahi con qual pena oh Dio! mi sovviene
Che meco ivi s’assise
E ‘l dolce foco mio
Lusingava con occhi in mille guise
Qui paragon facea
Della candida man col bianco giglio
Ivi rose cogliea
E là sopiva in dolce sonno il ciglio.
Miro il faggio e leggo in quello
L’adorato suo bel nome
Per mio duol non per ristoro.
E se guardo nel ruscello
Mi rammento che le chiome
Vi bagnava il mio tesoro.
Vi son più folti fiori
Dove l’erba è più verde
E più ridente ivi d’aspri dolori
E di pianto cagion traggo sovente
Poiché so ch’l bel piede
Filli v’impresse e l’erba e ‘l fior n’uscio:
Spira l’aura e mi chiede
Dov’è Filli? ov’è Filli alterna il rio!
Io gli rispondo intanto
Filli altrove portò gl’occhi sereni
Tirsi dunque a che vieni
Mi dice il pino ed io mi stempro in pianto
L’aria istessa che sempre si rendea
Dolce al respirar di lei
Or già cangiate tempre
Spira ad ogn’or amari fiati e rei.
Se langui o fiore
Lungi da Filli
Se per dolore
Fonte ti stilli
Qual pena oh Dio!
La mia sarà
Chiedi di lei
O colle o speco
Ah ch’io vorrei
Che fosse meco
L’idolo mio
Che lungi sta.
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shelfmark 15164.8
Record by Maria Grazia De Michele