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Redazione
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Analytical description
S, Chi vedesse la ferita
S, Ogni cura è per me vana
S, Che credete che spaventi
S, Chi vedesse la ferita
S, In dar morti tanto atroci
S, Ma non sepper che la pena
S, Chi vedesse la ferita
Poetical text transcription
Chi vedesse la ferita
Che trafigge l’alma mia
Stimarebbe tirannia
D’allungarmi un dì la vita
Ogni cura è per me vana
D’arte maga o medich’erba
Ch’ove Amor fa piaga acerba
Sol di morte il ferro sana
Che credete che spaventi
Un amante addolorato
Forse l’arco della morte?
Miglior sorte non può dargli
Amico fato.
Ch’ove han vita aspri tormenti
Sol da morte sperar si deve aita.
Chi vedesse la ferita
Che trafigge l’alma mia
Stimarebbe tirannia
D’allungarmi un dì la vita.
In dar morti tanto atroci
Consumossi in altra etade
L’ingegnosa crudeltade
De tiranni più feroci.
Ma non sepper che la pena
La qual tutte l’altre avanza
È dar vita a un infelice
Cui non lice
Concepir mai più speranza
Che per lui si cangi scena
Se la tragedia sua non è finita.
Chi vedesse la ferita
Che trafigge l’alma mia
Stimarebbe tirannia
D’allungarmi un dì la vita
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Shelfmark
collection département Musique
shelfmark RES VMF MS-45.3
Record by Chiara Pelliccia