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Redazione
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Watermark
Not recorded
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Scoring
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Analytical description
Dimmi o mio cor che brami
Mi piagò d'amor lo strale
Dunque se il rio destino
Cari lacci amate pene
Poetical text transcription
Dimmi o mio cor che brami
Se con fieri e insoliti rigori
Agitando il mio petto ogn’or m’affliggi?
Tu che solo ricetto
Di delizie e contenti esser dovresti
Mentre quel ben che adori
Arde con doppie fiamme
E pur tu pin d’affanni
Ogn’or gemi e sospiri.
Sento ch’il cor dolente
A me così risponde
E’ ver che sono amato
Ma ti sovvenga ancor che son piagato.
Mi piagò d’amor lo strale
Lo strale fatale
La saetta in me vibrò
Che se ben il mio FIleno
Per me porta acceso il seno
Pur il rio fato spietato
A penar mi destinò.
Dunque se il rio destino
Vuol ch’io viva penando
Dì che far poss’io?
Se fu solo tua colpa
Quanto per gl’occhi al core
Portasti la cagion del mio dolore
Ah anch’io mio cor infelice
Ah quanto ah quanto t’inganni
Se tu pensi ch’io sia
Ministra de’ tuoi affanni
Poiché il nume amore
Da gl’occhi di Fileno
Ti tramando l’ardore
Ma non temer mio core
Armati di costanza
Che anch’io contenta e paga di mia sorte
Purché m’ami il mio ben sprezzo la morte.
Cari lacci amate pene
Pene grate e dolce affanno
Per quel caro amato bene
Non son crude le catene
No, ch’amor non è tiranno.
Country
Language
Shelfmark
shelfmark Mus. 2398-J-2.31
Record by Teresa M. Gialdroni