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Redazione
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Analytical description
Non per far torto all'apollinea fronda
Donò il sol pregio all’Alloro
Ma non men che da Febo
Immortal sarà la rosa
Poetical text transcription
Non per far torto all’apollinea fronda
Non perché il girasole onta riceva,
Né perché la gentil Clizia lagni
Sciolgo la voce e della Rosa io canto.
Ha ben anch’essa il vanto
D’esser di Citerea figlia vezzosa
E sopra l’odorosa
Repubblica de’ fiori alzare il trono
E se ben molti sono
Maestosi tra lor superbi e alteri
Non v’ha però chi speri
Della Rosa uguagliar l’alto vermiglio
Anzi con umil ciglio
Quand’ella spunta in su l’erbosa riva
L’inchina ogn’un per sua Regina e diva.
Donò il sol pregio all’Alloro,
Ma Ciprigna altro decoro
Alla Rosa un giorno diè
Hebbe pianti quella fronda
Del mio Peneo la su la sponda
Ma per far bella la rosa
Sangue sparse un divin piè.
Ma non men che da Febo
Trasse onor trasse gloria il verde lauro
Da una cetra mortal che il fé immortale
Tal che a ragion ei non paventa occaso
Io ben che abbia ineguale
Arte in cantar di pari ardor mi vanto
Per la nobile rosa onde accoppiando
A sua gloria natia gl’accenti miei
Farò ch’eterna sia
Benché fragil ancor la Rosa mia.
Immortal sarà la rosa
Per la fiamma del mio cor
E l’ardor ch’ho dentro al seno
Non potrà mai venir meno
Sin che vita avrà quel fior.
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Shelfmark
shelfmark 33.3.29 [olim Cantate 186].18
Record by Chiara De Marchi