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Redazione
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Watermark
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O deluse speranze
Vidi da lungi il porto
Quante volte solinga a lui pensando
Agitata son da’ venti
Poetical text transcription
O deluse speranze o fé tradita!
Ah troppo incauta Irene
Dunque tanto credesti
A un ingrato a un infido a un incostante
E potesti già mai creder amante
Colui che a più d’un voto
Sol per mancar di fé giurò la fide.
Misera è ben chi crede
Alle false promesse ai giuramenti
Se doppo mille pene
Invece di goder gioie e contenti
Rimane al fin da un infedel schernita
O deluse speranze o fé tradita.
Vidi da lungi il porto
E giungervi sperai
Ma naufraga restai tra rie procelle
Ora sospiro invano
Poiché da me lontano
Fuggito è quel crudel ch’era mia stella.
Quante volte solinga a lui pensando
Io lusingavo i miei sospiri ardenti
E dicea tra me stessa
Chi sa ch’il mio Filen benché lontano
Non pensi alla mia fede all’amor mio?
Allor tutta giuliva io dicea:
Sì Filen sì mio tesoro
Giusto è ben che tu m’ami
Che se tu m’ami anch’io fedel t’adoro.
E pur è ver ch’adesso
Doppo tante promesse e giuramenti
Ingrato m’abbandoni empio mi lasci
Vilipesa e schernita?
O deluse speranze o fé tradita!
Impara anima mia
Quanto inganni la speme
E come giunga con barbaro rigore
Quanto più s’alza a fulminarla amore
Tal saetta le fronti
Il cielo all’alte torri e agl’alti monti.
Agitata son da’ venti
Gli altipiani e gli alti faggi
E le torri più eminenti
Han più gravi le ruine.
Vanno i fulmini cadendo
A scoppiar sotra de monti
Che più inalzano le fronti
Alle nuvole vicine.
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Shelfmark
shelfmark Mus. 2398-J-1.2
Record by Teresa M. Gialdroni