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Poetical text transcription
Chino la fronte e taccio;
Uno sguardo al Ciel non volgo,
Un accento non disciolgo;
Quando in pianto io più mi sfaccio,
Chino la fronte e taccio.
Col silentio il Ciel sgrido,
Che moltiplichi vendette
E che grandini saette
Per satiar petto sì fido.
Qualor sento, ch’il folgore tonante
Percuota o torre o monte
E che a me si perdoni;
Ai fulminati sassi invidio i tuoni.
Qualor gemere ascolto
Sotto la rupe etnea
Il gigante sepolto
Accuso il fato avaro,
Con che oltraggi ed onte
Nieghi incarco sì caro alla mia fronte.
Io consacro in olocausto
Ad ognora il mio pensiero
A Saturno perch’è infausto
Et a Marte perch’è fero
E sol quei Numi adoro
Da cui posso sperar stratio e martoro.
Consolatemi tempeste
E venite a mille a mille
Con eserciti di Scille
A provare se in me vacille
Il desio d’ire funeste;
Consolatemi tempeste.
Chi sfida la fortuna,
O da lei benefitij a forza impetra
O dall’usar fierezza almen l’arretra.
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Shelfmark
shelfmark 204.3.B.12.166
Record by Nadia Amendola