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Poetical text transcription
Parti Antonio e Roma piange,
Giunti al Tebro i rivi suoi,
A quel Tebro che fu a noi
(Tua mercede) un aureo Gange.
Tu di lagrime ti pasci
De la patria idolo infido,
Frigio Duce all’egra Dido,
L’innamori e poi la lasci.
Ma trascorri in pie’ fugace
Altra via da noi divisa,
La tua Roma al par d’Elisa
Verrà teco ombra seguace.
Senti ohimé voci tonanti
De le vedove piangenti,
Son per te fatti eloquenti
I pupilli, ancorché infanti.
Per compor manna divina
Suol predar l’ape ogni fiore
Di tre Pecchie ahi la migliore
Di tre gigli ora è rapina
S’è destin, ch’altri rapisca
Quanto il Ciel ne die’ di bello,
Apra Curtio il chiuso avello
Et in lui roma assorbisca.
De le moli il marmo scosso
D’alto crollo omai da segno;
Tolto il publico sostegno
Vuol sepolcro ogni Colosso.
Così mentre t’involi
O delitia del Cielo e della terra
Vedrai, non che soffrir scempio e ruina,
Annichilarsi la Città reina
E quando al fin ritorni
Ai materni soggiorni,
Troverai, che quel suolo
Ove Roma inalzò fasto cotanto,
Un lago diventò fatto dal pianto.
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shelfmark 204.3.B.12.56
Record by Nadia Amendola