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Poetical text transcription
Traea sul dorso Atlante
Librato il Cielo e innocente il sole
Le nevi al crin di lui lambia co’ rai
E sì saldo il mirai,
Che senz’Alcide avrian le terga sole
Retto al piombar del carico stellante.
Quindi lieto al sembiante,
Quasi lievi gli fian la Terra e l’Etra
Il mondo in fronte e porta io man la cetra.
Urtansi i regni armati,
Procellosi di sangue ergonsi i fiumi
Avidi di cozzar curvansi i monti,
Dai più freddi orizzonti,
La ve men giunge avaro il sol coi lumi
Portan gl’incendij i popoli gelati.
E coi superbi fiati
Scatenato Aquilon minaccia in guerra
Svellere i Cieli a sepellir la Terra.
Ne pur l’Atlante Urbano,
Mentre in tanto fragor Bellona uscio,
Dubbio al celeste incarco il tergo allenta
Non s’arretra o paventa
Urban che porta l’omero sovrano
Carco d’Olimpo e grave il sen di Dio.
Sibilar non ardio
Contro ospite divin lampo omicida;
È muto il tuono, ove il Tonante annida.
Tempra dunque soave
La dotta cetra e ’l pettine canoro
Move sui nervi a numerar gl’accenti
Quai dell’Empiree menti
Apprende allor, che con l’Eterea chiave
Apre il Cielo e s’asside al sommo coro
Ond’io sento (e l’adoro)
Nuovo Ciel d’armonia formar maestra
Emola de la fronte ancor la destra,
L’adoro e al par del piè cadente il ciglio
Chino le labbra umilmente audaci
Al sacro onor de baci.
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shelfmark 204.3.B.12.54
Record by Nadia Amendola