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Redazione
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Watermark
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Analytical description
Che pensi far, mio core
Vivrò ma senza speme
Ma del volto il pallore
Ma già che mi vedi
E se ciò non intendi
Ti pentirai quando vedrai
Poetical text transcription
Che pensi far, mio core,
Tu ti consumi in amorosa face
Nel bell’idol ch’adori,
Tu scovrire potrai li tuoi dolori
Non sperar già mai pace,
Non tregua mai sperare a’ tuoi tormenti
Mentre un cuore che tace
Arde, piange, sospira e al fin si sface.
Vivrò ma senza speme
Di mai godere un dì l’idolo mio.
Se parlo il cor teme,
Se taccio non posso far pago il desio.
Ma del volto il pallore
Li pianti ed i sospir
Parlan tal’hora e gl’incendi del core
Soglion scovrire ancora,
Ma il bel idolo mio
O simil favellar già mai intese
O intendere non vuol quel ch’intend’io.
Ma già che mi vedi
In tanti tormenti
Languire per te.
Almeno deh credi
Ch’il cor si lamenti
Che chiede mercé.
E se ciò non intendi
Perché intender non vuoi d’essermi sorda
Ti pentirai ben poi.
Ti pentirai
Quando vedrai
Chi per te visse
Morir per te.
All’or dirai:
Non vidi mai
Più schietto amore,
Più bella fè.
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shelfmark Cantate 182 (olim 33.3.22).22
Record by Ivano Bettin