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Genio ch'amar volea
O' fa lecito il mio ardor
Tu che onnipotente
Vedervi e non amarvi
Poetical text transcription
Genio che Amor volea,
Ma per legge importuna
Di giurata amicizia
O non doveva o non poteva amare,
Al tribunal d’Amore
Spiegò con questi accenti
Alle lagrime sue e i suoi tormenti:
Amor non devo amare
Ma non amar non posso.
E se non devo amare
Per occulta violenza, amar io voglio.
Pure conosco, oh dio,
Allor che voglio amar ch’amar non devo.
Così della tua face,
Miserabile scherzo,
Amo, non amo e in un medesmo istante
Non disamo, non amo e sono amante.
O fa’ lecito il mio ardor
O lasciami morir.
Nume alato faretrato
Da’ più doglie e da’ più pene
Da’ più lacci e più catene
Ma sia giusto il mio languir.
Tu che onnipotente
Sotto forme ferine
Festi mugir per l’onde
De’ innamorate Giove,
Tu che puoi quanto vuoi,
Questa legge dispensa
Questa legge crudel ch’Amor mi niega.
Perché se non dispensi
Questa legge tiranna
E se il mio cieco ardore
Il tuo poter non copre e non protegge,
Sappi ch’io voglio Amor legge o non legge.
Vedervi e non amarvi
Belle luci non si può.
No, no, no, no non si può.
Pupillette se fulminate
Care labra,
Se incatenate,
Voglio amarvi,
Idolatrarvi,
Né vò legge
Che dica di no.
Alzossi allora il faretrato dio
E al genio suplicante
Rispose chiaro sì ch’ognun l’udio:
Ama genio gentile, ama ché regge
Alta legge d’amor ogn’altra legge.
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Shelfmark
collection Fondo Caetani
shelfmark Ms.208.A.8.2
Record by Ivano Bettin