Record num. 8294

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Printed text

Date

Single known date, 1717

Title

Venere : figlia del cielo e del giorno intesa dai mitologi e dai filosofi per la virtù produttrice e conservatrice delle cose / Paolo Antonio Rolli

Music format

Linked names

poet: Rolli, Paolo Antonio (1687-1775)

Publication

Londra : per Giovanni Pickard, 1717

Physical description

P. 30-32.

Watermark

Not recorded

Notes

Il tit. si ricava dall’intitolazione a p. 30; il nome dell’A. si ricava dal front. dell’intera edizione. Fa parte degli Endecasillabi. Libro primo.

Uniform title

O bella Venere figlia del giorno. Forma non specificata

Poetical text transcription

XIV
O bella Venere figlia del giorno,
Destami affetti puri nell’animo,
Un guardo volgimi dal tuo soggiorno:
Te non accolsero dai flutti infidi
Figlia dell’atro sangue Saturnio
Di Cipro fertile gli infami lidi:
A te non fumano l’are in Citera,
Né ti circonda con le baffaridi
Tutta dei Satiri l’impura schiera.
Dell’astro lucido che riconduce
Sulla marina i dì che riedono,
Scintilli splendida nell’aurea luce:
Solo dal candido tuo sen fecondo
Esce il sottile soave spirito
Che è la grande anima che avviva il mondo:
Le sagge favole sull’onde chiare
Poserti in vaga conca cerulea
Sopra del tremulo tranquillo mare;
Perché il tuo vivido spirito sovrano
Penetra e vive negli umor fluidi
Che padre rendono l’ampio oceano
Il qual con l’umide ramose braccia
Lo porta e infonde nel grembo all’aride
Cose che mutano colore e faccia,
E in lor principii tornan poi tutte,
Come uomo le mira converse in cenere,
In sale, e in semplice linfa ridutte.
Tu quando i tiepidi venti amorosi
Il duro ghiaccio su i monti sciolgono,
E i fiumi a Tetide vanno orgogliosi;
Tratta ai rapidi tuoi bianchi augelli,
Scendi nel suolo che per te gemina
Erbette tenere e fior novelli:
Tu rendi agli alberi e frutto e fronda,
Per te gli arati campi verdeggiano,
E cresce prodiga la messe bionda:
Per te di pampini veston le viti,
E il grave peso dei folti grappoli
Per te sostengono gli olmi mariti:
Sei detta nobile figlia del cielo,
Perché conservi di quanto generi
La virtù vegeta fra il caldo e il gelo:
E ancor purissima del dì sei prole;
Perché nel suolo dal sen di Cintia,
E in seno a Cintia scendi dal sole:
Sei diva amabile della vaghezza;
Perché alle parti giunte in bell’ordine
Dai l’alto pregio della bellezza:
E’ nudo e docile il tuo bel figlio,
Né d’aspri dardi gli suonan gli omeri,
La fronte è placida, sereno il ciglio:
Sempre l’accolgono nel casto petto
Matrone gravi, pudiche vergini
Qual fonte limpido di ver diletto.
O bella Venere figlia del giorno
Destami affetti puri nell’animo,
Un guardo volgimi da tuo soggiorno.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

A-Wn - Wien - Österreichische Nationalbibliothek
shelfmark 74.R.34.5

Record by Bianca Marracino
Last modified: