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Redazione
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Watermark
Not recorded
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Bibliography
Analytical description
S, O di fere ed augelli cheti ricetti
S, Fa' che non giunga a me
S, Dille, ma ahimè io la veggio
S, Così piace in lento sonno
Poetical text transcription
O di fere ed augelli
Cheti ricetti alpestri sassi e piante
Che il solitario loco
Ricoprite coi rami
Ov’entra il sole furtivo appena
Con incerto raggio
Elice nera umil ginepro e faggio
E voi di tralci e pampani vestite
Di non potate vite
Erme spelonche oscure
Un amante tradito
Un vilipeso amante
All’infida Amarille
Voi spechi nascondete e sassi e piante
E tu sonante rio che qui serpeggi
Colle l’impid’onde
Se fia che alle tue sponde
Venga Amarilli e tenti
Col nudo piede di passarsi lieta
Cresci superbo cresci
La selva inonda e di passarle vieta.
Fa’ che non giunga a me
Pietoso ruscelletto
Colei che senza fe’
Così tradito m’ha
Dille che tolga il pie’
Del limpido tuo letto,
Che l’orme sdegna in se’
Di tanta crudeltà.
Dille ma ahimè la veggio
Io la conosco al portamento altero
Alle chiome, alla fronte al vezzo al riso
E’ dessa sì tu che farai Daliso?
Fuggi dalla superba
Cerca del bosco Il più riposto orrore
Fuggi che fai? Forse ancor senti amore?
Amor per un’ingrata,
Per chi tradimmi amor?
No non lo senta partir
Partir dunque vorrei ma invan lo tento
Mi piacciono quei lumi,
M’allettano quei labri
Le dolci parolette il molle sguardo;
Ma più non l’amo no
Ma più non ardo.
Così piace in lento sonno
Una tenera bellezza
Ma poi desta non s’apprezza,
E si parte dal pensier
Gli occhi suoi piacer mi ponno
Più piacermi Il labro il riso
Ma, che peni poi Daliso
Ma che l’ami non è ver.
Country
Language
Shelfmark
collection Altieri
shelfmark Vol. 36.13
Record by Nicolò Maccavino