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Legno di Paradiso
Sparga un rivo di pianto
Tu mori, o Giesù
Ma tu, mio Redentore
Su discioglietevi in pianto
Ma di che pretendi
O croce, o croce invitta
Dolce pianta di vita
Su pentito mio core
Poetical text transcription
Legno di Paradiso
In cui di mia salute
Della vita l’Autor trovò la morte,
Legno per cui reciso
Fa ‘l teschio all’Idra e chiuse
Della città del foco a me le porte.
Deh lascia ch’io rimiri
Il mio Signore esangue,
Lascia che l’alma io spiri
Al suo spirare e in tanto
Sparga un rivo di pianto
A un mar di sangue.
Tu mori, o Giesù,
Per dar vita a me,
A viver per te
Insegnami tu
Che solo haver desio
La tua croce per guida al viver mio.
Son reo, lo confesso,
T’offesi mio Dio
Di stato sì rio
Do colpa a me stesso
Et per castigo eterno
Provo ne’ miei rimorsi un vivo inferno.
Ma tu, mio Redentore,
Vicino al punto estremo
Versi vitale humore
Trafitto da’ miei falli
Et io non tremo?
Tu per condurre al cielo
Questa massa di fango
Sotto passibil velo
Spiri l’alma divina
Et io non piango ah che l’haverti offeso
Più duro di quel tronco il cor m’ha reso.
Su discioglietevi in pianto,
O lumi, in caldi fiumi
Occhi struggetevi.
Quel tronco asprissimo
In cui rimirasi
La vita pendere
Del Creator saprà
Ben frangere quel giel durissimo
Che niega il piangere al peccator.
Su discioglietevi
In pianto, o lumi,
In caldi fiumi,
Occhi stempratevi
E ricordatevi
Ch’in giorno così pio
Piange il ciel, trema il suolo e muore un Dio
Ma di che pretendi,
Ingrato mio core,
Un Dio per te si more
E tu l’offende del mondo a gl’affanni.
Giesù per te nasce,
Del suo corpo ti pasce
E tu ‘l condanni.
O croce, o croce invitta,
Croce del giardino,
Del cielo arbore eletto
Deh pianta in questo petto
Le tue sante radici,
Produci a questo core
Fiori di contrition, frutti d’amore.
Dolce pianta di vita
Che a me disserri il cielo
Innesta in questo cor l’arido stelo
Poi che l’alma che langue
T’innaffierà contrita
E col pianto e col sangue.
O croce, alto vessillo
Del gran monarca eterno
Se nell’humano arringo
Per te vince Giesù morte et inferno
A militar in croce anch’io m’accingo.
Su, pentito mio core,
Armato di dolore,
Di flagelli, di pene,
Di stratii, di catene
Per la via di Giesù corri veloce:
Non è degno di Dio chi non ha croce.
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Shelfmark
collection Baini
shelfmark 2486.9
Record by Ivano Bettin