Bibliographic level
Type of record
Date
Title
Music format
Linked names
Is part of
Redazione
Physical description
Watermark
Not recorded
Notes
L’identificazione dell’autore è presente in RISM, probabilmente desunta da una concordanza: H-Bb (Budapest, Bartók Béla Zeneművészeti Szakközépiskola Könyvtára, 1577a.) Cfr. Repertori bibliografici. In I-Rama, A.Ms.3710 (12) la cantata è attribuita a Porsile (vedi scheda n. 567 a cura di Silvia Castellan).
Uniform title
Scoring
Analytical description
Destò amor nell’alma mia
O dolcezze d'amor quanto vi scema
Cor che vacilla
Poetical text transcription
Destò amor nell’alma mia
Un pensier di gelosia
E ogni gioia tolse al cor.
Se può tanto un sol pensiero
Che sarebbe se mai vero
Si trovasse il mio timor.
O dolcezze d’amor quanto vi scema
Quel tosco sempre amaro
Col qua vi guasta ogn’or la gelosia?
Poiché allor che sommerso langue il core
Nell’apparente orror di mille affanni
Troppo credulo amore
Forma dell’ombre corpi
Che subsistono sol per tormentarlo
E se per consolarlo
Accorre la ragione al suo periglio
Persuasa dagli esempi e dal timore
Che sa inspirargli amore
Dello stesso velen s’infetta anch’ella
Ma che? Non è già strana d’un sen che ama
Fedel la diffidenza
Poco stima il suo bene
E troppo ancora di se stesso fida
Chi perdere il suo bene non paventa
Prova è dunque d’amor questo martire
E come il fumo accenda un grande ardore
Così la gelosia un grande amore.
Cor che vacilla
Tra pene e speme
Quanto più teme
Più amante egli è
Poiché il timore
Che dell’amore
La fiamma accende
Più salda rende
Ogn’or la fè.
Country
Language
Shelfmark
shelfmark 15155/1.6
Record by Nadia Amendola