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Poetical text transcription
E quando mai s’intese
Che pargoletto infante
In martiale arnese
Su destriero spumante
Guidasse schiere a bellicose imprese?
E quando mai s’intese
Opra sol si mirabili prodigi
Nel suo tenero figlio il Gran Luigi.
Questi con man di latte
Stringendo ignudo acciaro
Minaccia eccidio amaro
Al superbo Amuratte;
Già l’assalta, lo preme e lo rincalza
Vendicator seguace
Fin dal Bosforo Trace
Alla Scitica balza.
E che si bel presagio al ver risponda,
Fresca Feda ne fa l’ungara sponda.
Impresso di te stesso e ’l tuo gran figlio
O genitor possente,
Guarda la mente e ’l ciglio,
Che tutto è pien di te, non muove cenno
Col guardo o con la lingua,
Ch’in lui non si distingua
Un’orma del tuo senno
E l’innato valore
Che gl’imprimesti al core
Con fortunata scorta
Agl’imperi maggior teco la porta.
Vivi dunque beato
Amor faretrato
Di Gallia e del mondo,
Che sol de tua vita
Dipende l’aita
Del suol moribondo.
Quant’io mi prometto
Dall’alta prodezza
Di tua fanciullezza
Dubbia speme non è, ma certo effetto,
Che in guisa più bella
Del forte di Pella
Mentre bambino a fulminar t’adopri,
Esser nato da Giove al mondo scopri.
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shelfmark 204.3.B.12.43
Record by Nadia Amendola