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S, Lungi oh dio mi sforza
Io parto e lascio il core
S, Ma benché lungi io vada
S, Il partir del ben amato
S, Vado egli è ver
S, Piu tosto vuò morire
Poetical text transcription
Lungi oh Dio mi sforza
Ad agitar le piante
Con impulso fatale Astro tiranno;
Bella mia Filli dono
Luce degli occhi miei
Anima mia mia Vita
ma se sapesti [sapessi]
Come partii da tuoi bei lumi
Spargeresti di duol torrenti e fiumi.
Io parto e lascio il core
In grembo a te mio ben
Ho un non so qual timore
Che serpe nel mio sen
Ma benché lungi io vada
Teco vivrò finché dal Ciel
Io beva i purgati alimenti
E s’alle morte genti
Concesso è ritornar all’aria viva
Per teco ritrovar riposo e pace
Verrò spirito amante ombra seguace.
Il partir dal bene amato
Quant’è grave aspro dolor
Quand’il petto è addolorato
Perde l’alma e perde il cor
Vado, egl’è ver,
Ma teco il cor qui resta
Se son di tue pupille
Pasto le mie faville
Come trovar può luoco
Lontan dalla sua sfera
Il mio gran foco.
Più tosto vuò morire
Che mai abbandonarti
Cara mia vita dolce mio ben
Se mi farai languire
Invece di lasciarti
T’accoglierò nel sen.
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Shelfmark
shelfmark Armadio 3.10
Record by Roberta Licitra