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Redazione
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Watermark
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Titolo dall’incipit testuale
Uniform title
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Analytical description
Crudo arcier tiranno
Strane guise
Doppo il tormento
E pure è l'ardor mio
E' lontananza
Dunque che far d'eggio
Poetical text transcription
Crudo arcier tiranno Amore
Se co i strali che saetti
Non sai dar altro che pene
Ben lo prova questo core
Che nell’auge de diletti
Sente pur un rio dolore
Stando lungi dal suo bene.
Strane guise d’affanni
Ch’usi con questo cor Cupido ingrato
E nel regno d’Amore
Pena non v’è maggiore
Che l’adorar una beltà lontana
Ogn’altra pena è col diletto unita
Sol è la pena mia pena infinita.
Doppo il tormento
Più bel contento
Spera ogni cor
Sol io mi moro
Dal mio tesoro
Lontano ogn’or.
È pure l’ardor mio troppo soave
Son miei gli sguardi suoi, mio l’affetto
Clori la bella è mia
Arde per me e sospira
Piango nel pianger suo ella nel mio
Stringono i nostri cori
Troppo tenaci Amori
Ma di goderlo oh Dio non ho speranza.
È lontananza
Quel gran veleno
Che serpe in seno
che giunse al petto
E fa penar
È la speranza
Che sempre accende
Tanto m’offende
ch’ogni diletto
Fa disperar.
Dunque che far degg’io
Soffrir non posso e non amar degg’io
Seguirò nell’amori
E per mai più languire
In mezzo a tanto ardor vogl’io morire.
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Shelfmark
collection 34.6.27
shelfmark cantate 251.13
Record by Marica Campisano