Bibliographic level
Type of record
Date
Title
Music format
Is part of
Redazione
Physical description
Watermark
Not recorded
Uniform title
Scoring
Analytical description
Quando Florindo il bello
Aimè perché tradirmi
Va pur misero va
Che fai che pensi oimè misero mori.
Ma lasso e che vaneggio
Mori dunque infelice
Mori dunque infelice
Che fai che pensi oimè misero mori.
Poetical text transcription
Quando Florindo il bello
S’avvidde che partito era il suo bene
E poscia la sua speme
Di mai più rivederlo era perduta
Volgend’al ciel le sue pietose luci
Lacerandosi il crine
Squaeciandosi le gote
Così dicea con dolorose note
Aimè perché tradirmi
Perché lasciarmi ingratissima amante
Ingannator della mia fé costante.
È questa la mercè del mio servire
Questo premio si dà a chi ben ama
È questo il guiderdon dell’amor mio
Partir da me senza pur dirmi addio.
Va pur misero va
Sfortunato ben sì quanto più fido
Infelice Florindo
Vanne veloce ad incontrar la morte
Poiché tua cruda sorte
Per tuo fiero martire
Ti condanna al morire.
Sei pur tradito
T’ha pur lasciato
L’empia da cui credevi
Raccorre il frutto de tuoi fidi amori.
Che fai che pensi oimè misero mori.
Ma lasso e che vaneggio
Oimè che farmi deggio
Non t’avvedi Florindo
Che mentre sfoghi il duolo all’aure ai venti
Non trovano soccorso i tuoi lamenti.
Hor dunque che far deggio?
Amor che mi consigli?
Mori dunque infelice
Già che più non ti lice
Godere il tuo thesoro
Colei che sen fuggì
Colei che dal tuo seno il cor rapì.
Et hor che spenti in lei sono gli ardori
Che fai che pensi oimè misero mori.
Country
Language
Shelfmark
shelfmark 15322.14
Record by Teresa M. Gialdroni