Record num. 7014

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Handwritten music

Date

Uncertain date, btw. 1640 and 1660

Title

S.r Giacomo Carissimi / Uccidetemi pur fieri tormenti

Music format

Full score

Linked names

composer: Carissimi, Giacomo (1605-1674)

Is part of

Arie e cantate da camera (record n. 6546.13)

Publication

Copia

Watermark

Not recorded

Uniform title

Scoring

Soprano e continuo

Bibliographic repertories

Analytical description

1.1: (recitativo-arioso, re maggiore, c)
Uccidetemi pur fieri tormenti
2.1: (recitativo-arioso, c)
Questi gl’amplessi sono
3.1: (recitativo, c)
Ma già che al mio languir sorda è la morte
4.1: (recitativo-arioso, c-3/1-c)
Ma lasso a che mi lagno
5.1: Adagio(arioso, c)
Io languido con fronte esangue e placida

Poetical text transcription

Uccidetemi pur fieri tormenti
Non più lasciate un infelice in vita
Chi fia che mi consoli
Chi porgerammi aita
Pria che l’alma s’involi
Fra querele e lamenti
O Lidia o mio conforto
Se fosse a te palese
L’acerba piaga che nel sen io porto
Indi come la sorte empia e scortese
Ne le tempeste sue mi vuol absorto
Piangeresti i miei mali
Mentre per tua cagione
Esule errando me ‘n vo
Dove non fia vestigio humano
Dove sguardo non giunga de’ mortali
In clima ermo e lontano
Dove ogn’hor lagrimando
Dirò con mesti accenti
Uccidetemi pur fieri tormenti.

Questi gl’amplessi sono
Queste le gioie sospirate tanto
Amor così mi lasci in abbandono
Amor ingiusto e fiero in preda al pianto
O Lidia Idolo mio
Com’a te lungi abbandonato e solo
Lasso viver poss’io
Lungi a chi mi dà vita in braccio al duolo.

Ma già che al mio languir sorda è la morte
Già che non m’ode il Fato
E la mia dura sorte
Con le stelle a’ miei danni han congiurato
Già che di stesse fiere
Più crude e più severe
Negan trarmi di vita
E mia pena infinita
Fatti ha pietosi i rigidi serpenti
Uccidetemi voi fieri tormenti.

Ma lasso a che mi lagno
Qual v’han colpa le stelle
Lidia se ‘l sen percoto e il volto bagno
È sol mercè de le sue luci belle
Quelle quelle rapiscono
Né può mirar un’anima
Senza scoprirvi l’intimo
Ond’io che ‘l guardo fervido
Non seppi altrui nascondere
Pago col duro esilio
Le pene del silenzio
E fin che l’ombra estinguesi
Del vostr’amore o Lidia
Nel altrui mente cessino
Gl’empi sussurri

Io languido con fronte esangue e placida
Sosterrò l’aspre ingiurie
De la fortuna instabile
Vivi pur lieta et amami
Mentre fra doglie e lagrime
In parte scura et horrida
Sento languir lo spirito
A Dio speme a Dio vita a Dio ristoro
Col tuo bel nome io taccio io cado io moro.
Così pianse Filen le sue sventure
Lungi da chi seguì
Onde fatte per duol le luci oscure
Cadde il misero a terra e tramortì.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

US-Eu - Evanston (IL) - Northwestern University, Library
shelfmark Mss. 1.13

Record by Irene Maria Caraba
Last modified: