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Non mi parlar d’amor
A colei che sul volto
Bella un guardo mi ferì
T’amo sì t’idolatro
Tu sai la doglia mia porgimi aita
Poetical text transcription
«Non mi parlar d’amor,
Chiud’in seno il dolor. Fileno taci»
Clori dicea così,
Ma ‘l cor dicea «Sì, sì, dilli che sfaci».
A colei che sul volto
Vanta un eterno April, da cui begl’occhi
Mendica il sol i raggi, ed indi impara
A serenar il dì, così m’accingo
Palesar quell’ardore
Che nel seno ristretto
Volar bram’ alla sfera
Nega fiamma d’amor star prigioniera.
Bella un guardo mi ferì
Un tuo crin mi legò,
Mercede imploro.
Quel bel che m’invaghì
Quel sol che m’infiammò,
Supplice adoro.
Bella un guardo mi ferì...
T’amo sì t’idolatro
E il non dir che t’adoro
È il tributo negar ai Numi in Cielo;
Sin che dal mortal velo
Sarà cinta quest’alma
Paleserò i tuoi vanti,
Ridirò le mie pene,
E le Stigie arene
Solcherò un dì, là negli Elisi Prati,
A quei spirti beati
Dirò che più t’amai che Dafne il Sole,
Più che Leda il Tonante, Ercole Iole.
Tu sai la doglia mia, porgimi aita
È troppo tirannia
Donar la morte a chi può dar la vita.
Tu sai la doglia mia, porgimi aita...
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shelfmark 690.4
Record by Giulia Giovani