Record num. 6932

Bibliographic level

Monograph

Type of record

Handwritten music

Date

Uncertain date, 1710-1750

Title

Cantata. | Dell’ Eccell’mo Sig.r Benedetto Marcello.

Music format

Full score

Linked names

composer: Marcello, Benedetto Giacomo (1686-1739)

Redazione

[S.l. : copia, 18° sec.]

Physical description

1 Partitura (4 c. 8 pagine senza numerazione) ; obl. 230x345 mm

Watermark

Not recorded

Notes

Il «Titolo e responsabilità» si evince dalla prima pagina pentagrammata: sul primo pentagramma è scritto «Cantata.»; sul secondo pentagramma alcuni caratteri sono di difficile interpretazione, ma si conviene interpretare «dell’Eccell[entissi]mo Sig.r Benedetto Marcello». In alto a destra della stessa pagina è riportata la segnatura «Litt.F.n°638Z» e poco sopra, appena leggibile, un numero (5). Il manoscritto è provvisto di una copertina rigida ed il lavoro di copiatura della musica e del testo è stato particolarmente curato e ordinato. Le pagine sono ad 8 pentagrammi aperti e non sono numerate. La presente Cantata, soprannominata «La Stravaganza», ha numero di catalogo SF A321 ed è stata composta nel 1710. La Cantata si basa su scrittura enarmonica.

Uniform title

Senza gran pena. Cantata, La Stravaganza

Scoring

Soprano e continuo

Bibliographic repertories

Analytical description

1.1: (recitativo, c)
Senza gran pena
2.1: (aria, 3/4)
Nel centro de' guai
3.1: (recitativo, c)
Amor, tu sei quell'empio
4.1: (aria, 5/4)
Come l'onda furibonda
5.1: (recitativo, c)
Impara dunque, o core

Poetical text transcription

Senza gran pena non si giunge al fine
Degl’amorosi guai
E tu pur troppo il sai
Speranza sventurata,
Che Amor al ciel d’altra beltade crescio
Se in un momento solo
Cadesti alfin precipitata al suolo.
Colei, che usar solea
Pietade ai mali miei.
Colei, che sola era
De’ miei tormenti amabile ristoro,
Quella, ahi, fiero martoro
Infida all’amor mio
Ha cangiato desio, né piú di queste
Mie doglie aspre e funeste
Sente la cruda, ah lasso
Pietà nel cor di sasso.

Nel centro de’ guai
Cadé la speranza,
Né credo che mai
Risorger potrà.
Amore spietato
L’inganno formò,
Di me sventurato
Non so che sarà.

Amor, tu sei quell’empio,
Che con l’ardente face
Inceneristi del mio cor la pace.
No no, non fia mai vero,
Che volto lusinghiero
Porti di me la palma
Or che libero è il core e sciolta l’alma.

Come l’onda furibonda
Urta i scogli e non li frange
Tale amor fa guerra al cor,
Né mai piú lo vincerà.
D’un crin disciolto
Vincerà questo core
Perché troppo m’è caro
Goder la libertà.

Impara dunque, o core,
Dalle scorte ruine
Che di quanto hai sofferto
Senza gran pena non si giunge al fine.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
shelfmark 638

Record by Giuseppe Migliore
Last modified: