Record num. 6858

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Printed text for music

Date

Single known date, 1674

Title

Poeta infastidito dalle importune richieste degli amanti di dover lodare le loro donne amate

Music format

Linked names

poet: Monesio, Pietro Giovanni (?-1684)

Publication

Copia

Physical description

Parte seconda, p. 179-180

Watermark

Not recorded

Notes

Il testo poetico è messo in musica in una cantata attribuita a Francesco Antonio Tenaglia (vedi Bibliografia).

Uniform title

Non si può vivere. Forma non specificata, Poeta infastidito dalle importune richieste degli amanti di dover lodare le loro donne amate

Bibliography

Kolb 2010: pp. 168, 278

Poetical text transcription

Non si può vivere
Con questi amanti,
Che in modi tanti
Bisogna le lor donne a me descrivere.
Non si può vivere.

Chi mi dice che vuole
Che la sua donna, che cotanto adora,
La rassomigli al sole,
Chi a Venere, chi a Cintia, e chi a l’aurora;
Chi vuol, ch’io lodi il bianco, e chi ‘l vermiglio,
Chi pallida beltà, chi bruno aspetto;
Altri, che vive amante
D’un deforme sembiante,
Vuol che dica ch’è bello ogni difetto.

Vuol tal’un mai non contento,
Che la fronte o il seno io lodi;
E in lodar la man d’argento
Altri vuol che la lingua al canto snodi.
Chi le guance vezzose
Vuol che siano di gigli e chi di rose;
Chi vuole il bel labro
Che sia di rubino,
E chi di cinabro
Ch’è miracolo poi s’io l’indovino.

E se a la Musa stanca
Dal componer frequente
Tal’or la vena manca,
O per altro accidente
A le preghiere altrui sia contumace,
Sul tal’uno incapace
I mancamenti all’ingnoranza ascrivere,
Non si può vivere.

In lodar due lumi ardenti,
Che risplendono in un volto,
Tutt’i raggi al sole ho tolto,
E impoverito ho il ciel d’astri lucenti.

Tutto l’or più fino e vago
C’ha il Pattolo, il Gange e ‘l Tago,
E che insieme accolto sta
Entro l’arche del Perù,
Mai bastante a me non fu
Gli aurei crini in lodar d’ogni beltà
In catene, in lacci, in nodi,
In anella ed in legami;
Dissi ancor, che sono stami,
Che la Parca attorce al fuso;
Onde affatto io son confuso,
È già la penna mia stanca è di scrivere.
Non si può vivere.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

I-Rv - Roma - Biblioteca Vallicelliana
shelfmark ARCA VII 24.222

Record by Nadia Amendola
Last modified: