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Poetical text transcription
Senti mio bene, ascolta,
Vuò dirti un non so che ma temo (oh Dio!)
Che non ti sdegni dell’ardir mio;
Tel dirò un’altra volta.
Ma no; che sarà mai
Voglio scoprirti adesso
Quell’ardor, per cui langue il core oppresso,
Ma dubito, che tu non prendi a gioco
Quell’amoroso foco,
Che fin’ora per te nel sen portai;
Dì, se mi schernirai
Nell’udir, che per te
Languisce la mia fè
Tra mille lacci involta;
No, no, non voglio pormi a tal cimento;
Me ne pento;
Tel dirò un’altra volta.
E pur mi sprona un violento affetto
A palesar mie pene;
Ma poscia mi trattiene
Un modesto rispetto
Di malnato timor figlio codardo,
E vuol, ch’io celi a te la fiamma, ond’ardo;
E pur dir ti vorrei,
O bella, ch’io t’adoro;
Che tu sei la mia vita,
Ch’io da te spero aita,
E che per tua beltà languisco e moro;
Ma dubito, che tu non prendi a scherno
Quell’amoroso inferno,
Che fin’ora per te nel sen portai;
Dì se ti sdegnerai,
Mentre a la tua beltà
Chiede amica pietà
L’alma nel duol sepolta?
No, no: chiuditi pur mio labro ardito;
Son pentito,
Tel dirò un’altra volta.
Ma così non volendo,
E parlando e tacendo
Ho discoperto a te del cor la face;
E nel timor audace,
Quel fiero duol, che nascondevo in petto,
Non tel volevo dire e te l’ho detto.
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Shelfmark
shelfmark ARCA VII 24.140
Record by Nadia Amendola