Record num. 6733

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Printed text for music

Date

Single known date, 1674

Title

Dice di voler morire per due begli occhi ma piu tardi che può

Music format

Linked names

poet: Monesio, Pietro Giovanni (?-1684)

Publication

Copia

Physical description

Parte seconda, p. 49-50

Watermark

Not recorded

Notes

Il testo poetico è messo in musica in cantate attribuite a Giovanni Bicilli, Andrea di Gennaro e Giuseppe Tricarico (vedi Bibliografia). Un esemplare di cantata di Tricarico è schedato in Clori (n. 1872 a cura di Giacomo Sances).

Uniform title

C’è altra pena che morire. Forma non specificata

Poetical text transcription

C’è altra pena, che morire
S’io begli occhi v’amerò?
Morirò,
Purché possa un dì gioire.
C’è altra pena, che morire?

Quanto caro a me sarà
L’esalar gli ultimi fiati
Per voi lumi idolatrati,
Che i più belli il ciel non ha;
Chiari spegli di beltà,
Dove ancor sovente suole
Contemplar se stesso il sole;
Che confuso poi non sa
Come a noi più comparire.
C’è altra pena, che morire?

Per voi luci amate e belle
Stimerò prospera sorte
Il provar di fiera morte
Le punture aspre e rubelle;
Se m’uccidono due stelle
Sia soave il mio martire.
C’è altra pena che morire?

Registrate a vostro credito
La partita
Di mia vita,
Che a morir per voi son dedito;
Ne ricuso soffrir mortali affanni;
Ma intendo di morir da qui a cent’anni.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

I-Rv - Roma - Biblioteca Vallicelliana
shelfmark ARCA VII 24.131

Record by Nadia Amendola
Last modified: