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Se con occhi lincei
Fissar potessi il guardo
Nel cor di Filli mia falso e bugiardo,
Belle cose vedrei.
Si figura il mio pensiero,
Che vedrebbe un cor vagante,
Che volubile e leggiero
Cangia voglia in ogn’istante,
E qual Proteo d’amor, con varia forma
Se stesso in mille guise ognor trasforma.
Scorgerei che l’incostanza
Ivi regna a tutte l’ore,
E dà libera la stanza
Ad ogni ospite amatore;
Quindi vedrei con mutazione espressa
Divenuta infedel la fede istessa.
Ma d’un’istabil core
In penetrar gli arcani invan m’affanno,
S’a ogni opra esteriore
Troppo palese appare a mio gran danno,
Che con vicende infide
Filli a cento amatori il cor divide;
Onde là tra le belle
De la gallica Senna
Vaghe madamigelle,
Al par d’ogni beltà Fillide mia
Dell’incostanza sua pompa faria;
Mentre in quel suol felice
Cortese ogni bellezza
Con libertà, che lice,
Senza, che a l’onestade ingiuria apporti,
Movendo il passo a placidi diporti
Or con questo, or con quello,
Cambia ogni giorno un amator novello.
Dunque ben dir si può,
Mentre l’idolo mio
Ad ogniun si mostrò
Sempre in amor cortese,
Che introdusse tra noi l’uso francese.
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shelfmark ARCA VII 24.109
Record by Nadia Amendola