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È tempo perso,
Se tenta ardito core
Sottrarsi illeso al pelago d’amore,
In cui lunga stagion giacque sommerso.
È tempo perso.
Lungi dal caro oggetto,
In più remoto clima,
Per obliar l’inveterato affetto,
Ravveduto amator le piante imprima,
Che l’alma fuggitiva
Amor, c’ha l’ali, in ogni loco arriva.
Ponga avanti al pensiero
De l’amata bellezza
Il rigor, la fierezza,
Il disprezzo, l’orgoglio e ‘l fasto altero;
La servitù schernita,
La costanza tradita,
La vilipesa fè sempre rammenti;
Con simil rimembranza
Ben’esser può, che i nodi suoi rallenti;
Ma se affatto egli crede
Scioglier dai lacci il piede,
E che l’affetto antico
Dal’onde del’oblio rimanga asperso,
È tempo perso.
Un gran tempo ignoto errò
Lo smarrito navigante,
Pur Penelope costante,
Benché lungi, Ulisse amò;
Ne le fiamme del suo petto
Mai del tempo estinse il gelo;
Ch’ei può far cangiare il pelo,
Ma non mai cangiar l’affetto.
L’incendio, che al core
Un fido amatore
Piu lustri nudrì,
In van si dà vanto
D’estinguer col pianto
Pentitosi un dì.
Che se ammorzare appieno
Pensa l’ardor, c’ha in seno,
Benché in un mar di lagrime converso,
È tempo perso.
Le catene d’un bel crine,
Ch’empio amor tessendo va,
han le maglie adamantine,
E spezzarle è vanità;
Che a troncar l’antico nodo,
Che formò tenace e sodo
Ad un alma fedele il Nume infante,
La forbice di Cloto è sol bastante.
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shelfmark ARCA VII 24.78
Record by Nadia Amendola