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Watermark
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Poetical text transcription
La bella, per cui moro
In servitù d’amore,
Più preziosa è al core
D’ogni ricco tesoro;
E sono a me le luci sue più care,
Che quante gemme in sen racchiude il mare.
Che per l’indiche vie con auree piante
Passeggi altero il Gange;
E che formi un tesoro biancheggiante
Colle lagrime sue l’alba, che piange,
Gran maraviglie sono,
Ma per me ve le dono;
Che il mio cor più apprezza e onora
Del mio sole un guardo amato,
Che del Gange il flutto aurato,
E ogni parto del’aurora;
Che in paragon di sua bellezza pura
Vil fango è l’oro ed ogni perla è oscura.
Ch’abbia forza e alor tessalo incanto
Con malefiche note
Fermare il corso a le celesti rote,
E a Cintia insanguinar l’argenteo manto
Possa magico prego,
Io per me non lo nego.
Ma il bel volto di colei,
Ch’è del cor maga innocente,
Con malia più assai possente
Sa incantar gli affetti miei;
Che mentre a sua beltade il guardo io fiso,
Dolce incanto degli occhi è il suo bel viso.
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shelfmark ARCA VII 24.77
Record by Nadia Amendola